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La distribuzione

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La distribuzione
Nel mondo dell’editoria libraria una cosa è certa: il rischio imprenditoriale appartiene all’editore. Se un libro non ottiene vendite, sia libraio che il distributore lo ritirano dalle esposizioni, lo impacchettano, lo rispediscono al mittente e amen. Se un titolo non tira, non vende, se il mercato è stantio, in genere prima il libraio e poi la casa di distribuzione girano la colpa dell’insuccesso all’editore che a seconda dei casi è colui il quale non promuove o non è capace di restare al passo con i gusti dei tempi; il libraio, dal canto suo si autoesclude da ogni responsabilità. Però non è sempre così che vanno le cose. In tante occasioni le colpe dei librai sono quelle di attenzionarsi unicamente ai prodotti nei cataloghi delle grandi case editrici, ignorando di fatto i molti esemplari inseriti nelle liste degli editori minori che invece potrebbero apportare ossigeno sotto il profilo economico a entrambe le aziende.
Tanti editori di piccolo e medio calibro, seri  e preparati, conducono da anni una battaglia contro i pregiudizi e la discriminazione dei librai che osservano e giudicano con sufficienza i loro cataloghi. In alcuni casi arrivano addirittura a scoraggiare le richieste dei clienti che alle domande di acquisto o di prenotazione si sentono rispondere che quel tal libro è di difficile reperimento e che quel tal altro non è in circolazione! Dimenticando che il codice ISBN ha la funzione di aiutarli nel compito di prenotare e ordinare anche i titoli meno promozionati rinunciano a indagare sui listini e stroncano le vendite sul nascere.
Perché lo fanno? Non certo per cattiveria. Per loro é più comodo vendere e commercializzare i prodotti  presenti negli scaffali o esposti nelle vetrine ben illuminate e che i clienti prelevano e vanno direttamente a pagare alla cassa. Addentrarsi nei meandri dei listini on line, anticipare le somme per ordinare i testi richiesti e attendere infine l’arrivo della spedizione per la consegna al cliente che deve tornare per pre-levarli, è prassi mal digeribile.
Ecco quindi che ogni piccolo editore, dopo aver patrocinato un autore editando la sua opera incontra ostacoli che appaiono insormontabili per quanto riguarda la diffusione e la distribuzione
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